giovedì 9 aprile 2009

9 Aprile 2009 - Ore 9.30


Ecco. Stava di nuovo accadendo.


- No, di nuovo no! pensava.


Non sopportava di poter ancora soffrire per una ragazza, specie a distanza di poche settimane, sebbene fosse una sofferenza potenziale. La paura di tutto questo lo portò sul punto decidere se continuare o no quella nuova amicizia. Ne parlò con lei stessa con la quale aveva già instaurato un bel rapporto confidenziale, che un po' incredula non voleva che ciò accadesse.

domenica 5 aprile 2009

5 Aprile 2009 - Ore 10.20


Il gemito della sordina Harmon di Miles Davis sussurrava malinconico ed Xyz ne assorbiva ogni nota.


Un sottofondo che suggeriva le parole giuste per quegli sms che stava mandando alla sua amica. O almeno gli sembravano le parole che descrivevano meglio la percezione delle sue emozioni.


Non voleva, e non doveva, essere frainteso, ma la sua ricerca di emozioni lo portava ad essere schietto, forse anche troppo.


Però forse con lei molti filtri che generalmente si mettono in azione inconsciamente non sembravano attivi.

martedì 31 marzo 2009

31 Marzo 2009 - Ore 15.20

Scambio di sms con un'amica.


L'ho cancellata e bloccata dagli amici di facebook e ho cancellato il suo numero. Prima le ho scritto un laconico "bye bye". Lei aveva scritto, in inglese, "mi manca il mio amico di qui" forse per farmi capire che non si riferiva certo a me. Non sto male. Che sfruttatrice!


-


Hai fatto nn bene,benissimo!!Sono fiera d te!!bravo!Ora vedrai ke cosi te la cancelli dalla mente una volta x tutte!yeah!


-


Rimane solo la delusione di aver creduto in lei


-


Guarda meglio ke te 6 reso conto e la tua consapevolezza t ha fatto prendere una decisione drastica!mink fa un caldo qui allucinante!

mercoledì 11 marzo 2009

11 Marzo 2009 - Ore 20.00

Odiava il mare. E odiava guidare. Ma odiava ancora di più convivere con quello stato d'animo composto da apatia e amarezza. Decise forzatamente di prendere la macchina ed andare lo stesso al mare: doveva fare qualcosa di diverso dal solito per distogliere la mente da quegli insopportabili pensieri fissi.


Il pomeriggio era piuttosto grigio e ben si confaceva all'umore di Xyz. Imboccò quelle strade tortuose e polverose come i suoi pensieri ed accese l'autoradio per saturare la mente con musica funky a tutto volume.



Parcheggiò proprio davanti alla spiaggia deserta, spense il motore e rimase dentro la macchina. Dal parabrezza poteva ammirare come il vento gonfiava leggermente il mare facendo infrangere le onde su quel magnifico scoglio sormontato da un ulivo ormai rinsecchito.


Ormai il sole si era già rifugiato dietro al mare, ma ancora regalava qualche raggio di luce. La silhouette dello scoglio si stagliava maestosamente contro lo scuro cielo grigio che quasi gli faceva paura.

martedì 10 marzo 2009

10 Marzo 2009 - Ore 14.00

Un veloce scambio di sms, ma ancora una sensazione di incompletezza. Quella notte Xyz non ce la fece.


Si era ripromesso di non contattarla più, ma stava davvero in condizioni pessime. E forse lei aveva anche ragione: era stato lui a decidere di allontanarsi.


L'indomani, tornato dal lavoro, la chiamò. Una conversazione quasi normale; ma ormai era cambiato tutto.

mercoledì 4 marzo 2009

Descrizione

Non era difficile essere catturati dal suo sguardo: due candidi occhi castani accattivanti, miti e profondi, depositari di un passato inafferrabile; a volte malinconici, ma mai tristi; consapevoli di aver visto buona parte del mondo e pur sempre discretamente pronti a scrutare quello che vi si trovava davanti; luminosi e incastonati in un dolce visino armonioso dalla fronte ampia coperta spesso da una lunga frangetta. La bocca dalle labbra piccole e delicate e dalla dentatura ben allineata, quasi sempre sorridente, ben contrastante con la malinconia dello sguardo completava la morbidezza delle candide guance. Il nasino aggraziato sormontato da una delicata protuberanza contribuiva a dare armonia a zigomi e mento lievemente pronunciati.

domenica 1 marzo 2009

Ore 17.30

Lasciato il fratello alla stazione l'amico propose di andare a fare due passi sul lungomare che non distava molto da dove già si trovavano.


Xyz non aveva mai subìto il fascino del mare, vai a capire perché; come se non bastasse aveva recentemente condiviso quegli stessi tramonti con l'ultimo tormento. Ma era comunque un modo per distrarsi da quei pensieri assillanti che lo affliggevano negli ultimi tempi.


Avutone quindi il consenso l'amico imboccò la viuzza che della stazione portava verso il mare.


- Ora che siamo soli puoi dirmi tutto. Cos'hai?


Avevano già parlato per linee generali qualche settimana prima, ma solo di un argomento: dello strano comportamento di quella ragazza.

Ore 16.30

Il pigro pomeriggio domenicale venne felicemente interrotto dal flebile bip del cellulare.


- Sto andando ad accompagnare mio fratello alla stazione, vuoi venire?


Accettò subito volentieri. Avrebbe dovuto ripercorrere le strade sulle quali viaggiavano paralleli nel tempo e nello spazio i suoi tormenti, ma prima o poi avrebbe dovuto farlo ed almeno adesso sarebbe stato in compagnia.


Uscì fuori ad aspettare l'amico. La temperatura era gradevole. Il lamentoso silenzio che mormorava per la strada veniva talvolta interrotto dal gentile fruscio del vento.


- Ancora non sei salito in macchina e già ti vedo preoccupato!


Apparire con tanta evidenza in quella condizione risultava fastidioso a Xyz, ma era lo stato dei fatti e non ci poteva fare nulla. O perlomeno almeno per ora non riusciva a farci nulla.


C'erano state diverse settimane di maltempo e quel giorno finalmente era ritornato il sole. Lo vedeva filtrare fra gli alberi e le nuvole mentre la macchina si infilava indomita verso la tortuosa strada per la stazione. Nonostante tutto non era in grado di mutare il suo umore.


- Un conato di primavera, pensò.

Ore 12.30


- I wanna be your lover, i wanna be your lover, i wanna be your lover, not just be your friend!


La radio sputava una musichetta italo-dance del 1980 dei fratelli La Bionda e mentre Xyz rasava, finalmente, barba e capelli si sentiva d'accordo con loro. O almeno con quel ritornello.


E quello era solo uno dei suoi pensieri, forse il meno importante.


Forse.

1 Marzo 2009 - Ore 02.30

La notte era compagna mite e silenziosa. E in quel silenzio bisbigliava a Xyz profonde suggestioni.


Era come se il tempo si fosse fermato. O meglio, come se non fosse mai esistito. Tutti gli avvenimenti passati da almeno otto anni si stavano verificando tutti insieme in quell'istante ed in quelli precedenti, e probabilmente anche in quelli futuri, ma nello stesso tempo non erano mai accaduti.

sabato 28 febbraio 2009

28 Febbraio 2009 - Ore 11.30

Si guardò allo specchio e notò la barba incolta, mentre il cellulare lampeggiava. Xyz teneva sempre la suoneria spenta. È così fastidioso sentire un telefono squillare nel momento meno opportuno!


- Salve collega! Quando prendo una cosa a cuore non mi do pace finché non la porto a termine! Come sta? Perché non viene con me domani in montagna a tirare palle di neve con i bambini? O preferisce stare a casa a rimuginare sui problemi?


Era un gesto veramente apprezzabile, ma Xyz non aveva nessuna voglia di uscire. Pensava ancora alla domenica precedente e a quelle rivelazioni che l'avevano disorientato, impietrito.


- Tirare palle di neve è troppo pesante? Faremo un pupazzo di neve! So che lei è un esperto del settore!... Nemmeno? Uno sport meno impegnativo? Biliardino?... Niente?... Ok, allora ci vediamo lunedì.. Mi raccomando collega!


Il tono scherzoso e allegro della telefonata e quel finto lei ebbero un effetto confortante.


Anche il giorno precedente lo stesso collega gli aveva proposto di incontrarsi fuori dal lavoro qualche volta per parlare di questi tormenti che Xyz non riusciva più a nascondere.

lunedì 23 febbraio 2009

23 Febbraio 2009 - Ore 7:00

- Amore mio!


Un singolo raggio di luce mattutina filtrava dalla tapparella chiusa in quella stanza che ormai somigliava più ad un ripostiglio che ad una camera da letto.


- Ma chi?


E ciò non differiva dalla confusione che Xyz aveva in testa. Mille pensieri che gli arrovellavano l'anima. Sentiva ancora il dolore dovuto allo sbattimento ripetuto del cranio contro il muro del bagno avvenuto la sera prima.


Il ronzio del motore di una macchina che passava sotto casa lo richiamò alla realtà. Estrasse pigramente la mano da sotto le coperte, sfiorò la sveglia sul comodino ed il display dai grandi numeri blu gli comunicò che ancora erano le sette. Pensò di rimanere ancora a letto, visto che era un giorno di vacanza.